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Stefano Pasini
Scrivo perché non conosco altro modo per mettere ordine nel caos — il mio, quello degli altri, quello del mondo.
Presto online "OBSOLESCENZA", il mio nuovo romanzo
Futuro distopico o presente fin troppo vicino? Un brillante avvocato d'affari, tra cause di alto profilo e dipendenze tecnologiche, rifiuta l'aggiornamento obbligatorio del suo impianto neurale SpectreNet mentre la città sprofonda nel caos. Morti misteriose e autorità che sembrano svanite nel nel nulla. Un thriller psicologico che scandaglia gli abissi della dipendenza tecnologica e si chiede: quanto siamo disposti a sacrificare sull'altare del progresso?
Qualcosa di normale
La mia storia
Ho 40 anni e una vita disseminata di geografie e storie. C’è stata la parentesi spagnola, breve ma intensa, il tipo di esperienza che ti si incolla addosso e ogni tanto riaffiora in un suono, un odore, una nostalgia improvvisa. C’è Martina, mia moglie, l’amore della mia vita, la certezza in mezzo a tutto questo caos.
Amo la musica, amo viaggiare—gli Stati Uniti in particolare, con i loro contrasti assurdi, le highway infinite, le città che sembrano scenografie di un film già visto. Ma più di tutto amo scrivere. Scrivo da sempre, scrivo perché non farlo sarebbe strano, scrivo per mettere ordine o per sparpagliare meglio. Le parole sono casa, e io, da qualche parte, sto sempre tornando.